martedì 9 marzo 2010

I quattro modelli dell'e-commerce

Nell'ambito del convegno internazioanle di POPAI Italia “Ordine & Extra – Vaganze 2010”, tenutosi il 4 e 5 marzo 2010, ho assistito a un interessante conferenza intitolata "E-tail Revolution - L’evoluzione virtuale di una relazione decisamente reale con il consumatore". L'incontro, moderato da Luca de Biase de il sole 24 Ore (nòva 100) ha visto tra i relatori Federico Rampolla, Accenture Interactive Italy Lead, Alessandro Leoni, responsaile E-commerce Mandarina Duck, Andreas Schmeilder Country Sales Manager Italia Vente Privée ed Edoardo Giorgetti, Responsabile E-commerce Gruppo Banzai. Se gli interventi di Rampolla, Leoni e Schmeilder hanno posto l'accento sulla complessità della gestione on-line del commercio, analizzando anche i casi della realtà italiana e di quella francese, vero colosso dell'e-commerce, è stato l'intervento di Giorgetti a portare un vero valore aggiunto all'incontro. Secondo Giorgetti l'e-commerce può essere suddiviso in quattro categorie divise per gamma di prodotti offerti e driver di acquisto del consumatore: una divisione insomma tra disponibilità dell'azienda e intenzioni del consumatore.
Di seguito la schematizzazione fatta da Giorgetti che mi scuserà se ho riprodotto in maniera così orripilante.


Analizziamo allora i quattro segmenti riportati nella tabella riportando anche alcuni esempi pratici (se volete segnalare anche altri siti indicandone il corretto inquadramento nei commenti li inserirò nel post).

Brand Store
Il produttore vende direttamente i propri prodotti. In questa categoria rientrano i siti aziendali, che possono contare su un ampio catalogo e mettono al centro della vendita il prodotto. Si tratta di un e-commerce verticale, in cui il produttore by-passa completamente la filiera distributiva e si rivolge direttamente al cliente finale.

Esempi

Private sales
Realizzato generalmente da aziende di distribuzione questa soluzione propone vendite scandite dal fattore tempo: un bene venduto a prezzo vantaggioso per un arco temporale ben delimitato. La leva prezzo è chiaramente un driver di acquisto, mentre i prodotti disponibili a catalogo sono selezionati di volta in volta.


Market place
Luogo di scambi per eccellenza il market place rappresenta i siti di scambio e vendita tra privati. Un luogo dove si incontra la long tail di prodotto (inteso come una gamma davvero estesa di prodotti) in cui il driver di acquisto è proprio la necessità del bene.

Esempi

Virtual reseller
Il negozio virtuale in cui trovare di tutto. Un progetto che si basa sull'acquisizione dei beni attraverso veri fornitori e una politica di vendita a basso prezzo. In questo caso si cerca di garantire il massimo di gamma per soddisfare tutte le richieste a un prezzo competitivo.

Esempi

Nonostante la classificazione sia particolarmente efficace rimangono irrisolte alcune tematiche appena accennate nel convegno: su tutti la conflittualità all'interno della filiera distributiva.

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